I cattivi spesso si beccano le canzoni migliori! The Bad Guys è un concerto in movimento, con una piccola band. La lingua non è un ostacolo: italiano, inglese, olandese e altre ancora. In più nuovi arrangiamenti scritti appositamente per... voi!
Brani di autori classici e dei nostri giorni permetteranno, grazie alla scrittura musicale e al significato del testo, di infondere nei coristi il piacere di cantare insieme con gusto, gioia e sensibilità.
Riscopriamo e cantiamo canzoni pop di grandi artisti scomparsi: Michael Jackson, Freddy Mercury, Kurt Cobain, John Lennon e altri, in arrangiamenti a cappella e con strumenti.
La musica corale incontra artisti hip hop (ma non solo), e il coro è ben più che un “Dup, bad u bad u”! Scoprirete come le voci diventino un’orchestra vocale. Non mancate... Il divertimento è assicurato!
Dipingiamo Torino di rosso! Cantiamo pop e disco music divertendoci un mondo! Se ti piacciono la musica in levare e le canzoni molto energetiche, questo atelier è il posto giusto per te. Unisciti alla festa e… lasciati prendere dal groove.
Uno dei più importanti specialisti vivaldiani d’oggi ci guida nell’interpretazione di un capolavoro del prete rosso, nella versione che Vivaldi stesso potrebbe aver eseguito con le ragazze del Pio Ospedale della Pietà a Venezia.
Come Introduzione il mottetto Ostro Picta.
Piccola ma ricca di accattivanti idee musicali: “Chilcott ha coniugato con successo due tradizioni molto differenti, la messa latina e il linguaggio del jazz, in modo assai espressivo e senza alcuna forzatura” (John Bawden).
Le Alpi hanno un fascino speciale e il miglior modo di comprenderlo è ascoltare la voce dei cori virili che ce le raccontano. Due esperti direttori ci accompagnano in una escursione d’alta quota su entrambi i versanti.
Ispirati dalla grande tradizione dei cori maschili estoni e guidati dalla personalità di un direttore che ne rappresenta l’eccellenza, vi proponiamo un viaggio tra immortali composizioni classiche e affascinanti pagine meno conosciute.
Dai suoni della foresta amazzonica che si risveglia e dei suoi abitanti quasi estinti, all’antica sonorità degli schiavi di San Salvador de Bahia e ai venti millenari che spirano dalla Patagonia e dai precipizi di Humahuaca.
Cantare a due, tre, più cori? A 400 anni dalla morte di Giovanni Gabrieli e Hans Leo Hassler, un dream team di direttori ci introduce al fascino luminoso della policoralità di tradizione veneziana.
Haydn componeva prevalentemente su commissione, ma lo Stabat mater fa eccezione. Non sorprende che si tratti di una delle sue più belle, intense e ispirate partiture, scritta nel 1767 per quattro solisti, coro, due oboi, archi e continuo.
Ingredienti: cantori a volontà, un compositore/direttore, un cuoco e una cucina. Ricetta: cantare, comporre, cucinare, assaporare. Cuocere fino a cogliere i sottili legami tra musica e cibo.
Omaggio alle rare pellicole mute del Museo del Cinema di Torino, realizzato sostituendo le voci degli attori con la potente poesia del coro e della musica del compositore inglese Jonathan Rathbone.
Uno sguardo a come la musica gospel si è svillupata nel corso degli anni e agli elementi distintivi del suono dell’urban gospel. La sua tecnica vocale e armonica ha origine dal gospel, e su questo si concentrerà il lavoro dell’atelier.
Un genere musicale in continua evoluzione dalle sue origini africane: canto di lavoro, segnale per fuggire dalla schiavitù, poi intonato alle funzioni e infine approdato alle sale da concerto. Lasciamo che la voce di Avis ci racconti questa storia.
Per chi non deve chiedere un tamburo, mai! Un artista del ritmo e un campione di beat boxing allenano una squadra di percussionisti senza frontiere, per accompagnare i concerti di numerosi atelier e per incursioni a sorpresa.
Riscopriamo e cantiamo canzoni pop di grandi artisti scomparsi: Michael Jackson, Freddy Mercury, Kurt Cobain, John Lennon e altri, in arrangiamenti a cappella e con strumenti.