È la più importante Compagnia Artistica del Nord Italia attiva nella rappresentazione e nella salvaguardia delle tradizioni popolari musicali e coreutiche dell’Italia del Sud: un laboratorio artistico unico nel suo genere, ormai solido punto di riferimento della scena torinese, attivo in Italia ed all’estero dal 1999.
Fondata da Simone Campa, attuale direttore artistico e musicista della compagnia, oggi conta tra le sue fila una trentina di artisti tra musicisti, cantanti, percussionisti, attori, danzatori, performers ed artisti di strada. Con i suoi spettacoli ripropone l’atmosfera delle più coinvolgenti feste popolari del Sud, garantendo performance di altissimo valore culturale, grazie all’approfondito lavoro di ricerca, e di grande energia e forza dinamica, grazie all’esperienza professionale dei componenti nell’ambito della musica e della danza.
La produzione artistica della Paranza del Geco è frutto del continuo lavoro di ricerca e di studio delle tradizioni popolari del Sud Italia ed è caratterizzata da una forte sperimentazione e commistione di diversi stili e linguaggi espressivi legati alle più disparate forme di spettacolo e performance, sia contemporanei che tradizionali, nonché ai contesti artistici più svariati e apparentemente distanti tra loro: dalla rassegna teatrale al festival musicale etnico, folk e di world music, dalla festa popolare patronale ai festival buskers e di teatro di strada internazionali, riuscendo sempre a mantenere costante nelle proprie esibizioni la caratteristica di un alto il livello di spontaneità artistica e di forte impatto e coinvolgimento diretto del pubblico. Tutti gli spettacoli di questo colorato e variopinto ensemble, ambasciatore sotto le Alpi di pizziche, tarantelle, tammurriate & co., ricreano fedelmente l’atmosfera delle più coinvolgenti feste popolari del Sud Italia, coniugando il valore culturale della ricerca e della riproposta all’energia ed alla forza dinamica di performance di alto livello artistico. Un’occasione unica di venire a contatto con una cultura considerata ormai lontana, ma in realtà solida componente del nostro retroscena culturale.