Aspettando Europa Cantat con i bambini. Incontriamo Roberta Paraninfo, direttrice di coro e membro della Commissione Musicale del Festival
Il festival sta arrivando! Ci prepariamo incontrando Pierfranco Semeraro, vicepresidente di Feniarco, e Sonja Greiner, Segretaria Generale di ECA-EC
Al Salone del Libro con Alessandro Cadario, uno dei docenti del Festival! E si parla di giovani e musica...
Al Salone del Libro con Sandro Bergamo, storie di una coralità italiana
Cos'è un atelier? Lo chiediamo a Kjetil Aamann, docente al Festival!
Il Festival Europa Cantat offre un’ampia scelta di ateliers per cori o cantori singoli che cantano ad ogni livello e ogni genere di musica. Ma che cos’è un atelier? Chiediamolo a Kjetil Aamann, uno dei direttori del festival.
Persone da cori diversi e da diverse nazioni lavorano insieme per qualche giorno con un direttore specializzato in diversi tipi di repertorio. I cantori provano insieme, imparano insieme un tipo particolare di musica che poi canteranno insieme davanti ad un pubblico. È un modo eccezionale per imparare nuova musica e anche per trovare nuovi amici.
Sembra entusiasmante, un’occasione impareggiabile per fare nuove esperienze, potresti dirci qualcosa a proposito dell’atelier che ti appresti a dirigere?
Il mio atelier si chiama “Party Music” e canteremo musica pop e dance degli anni Settanta e Ottanta. I partecipanti al mio atelier sono invitati a portare con sé un paio di scarpe alte, un rossetto color magenta e devono essere pronti a fare festa...
Torino sembra essere un ottimo posto per questo tipo di esperienze.
Nei miei giri per il centro città ho avuto modo di notare che c’è una vita pubblica molto attiva, ed è facile parlare con la gente: anche se è una grande città mi sembra in un certo senso di stare in un paese, per quanto riguarda la confidenza che ti riservano i torinesi. Con chiunque incontri per strada posso fermarmi a parlare e loro stessi mi chiedono di cosa mi occupo interessandosi veramente.
Durante il festival prenderanno parte all’atelier tante persone di diverse provenienze. C’è qualcosa che vorresti augurare loro?
Certo, mi auguro che si portino appresso un po’ del loro modo di pensare, un po’ della loro cultura e un po’ della loro lingua per condividerla con tutti noi. Mi auguro che ci siano tanti partecipanti non solo nel mio ma in tutti gli ateliers, in tutte le strade di Torino e nei luoghi dei concerti.
Grazie al maestro Kjetil Aamann per i suggerimenti sul modo migliore di avvicinarsi ad un atelier, il Festival sta arrivando e Torino aspetta te!
Intervista a Jan Schumacher dalla Commissione Musicale del festival
Organizzare un festival come Europa Cantat è un'esperienza incredibile, ma è anche un lavoro duro che richiede passione, esperienza e uno specifico know-how. Per questo un ruolo importante è ricoperto dalla Commissione Musicale del festival. In questo episodio di Radio Festival abbiamo fatto qualche domanda al maestro Jan Schumacher, membro della Commissione Musicale del festival.
Maestro Schumacher, ci spiega il compito della commissione nell'organizzazione del festival?
La Commissione Musicale ha una serie di incarichi: all'inizio è lei che prova a ipotizzare cosa proporre all'ascolto, su quale musica indirizzarci. Per esempio in Italia noi vorremmo il Requiem di Verdi o il Vespro di Monteverdi. In seguito la commissione cerca di trovare chi possa essere l'artista o il gruppo vocale che può cantare i brani scelti, chi può insegnarli. È un bel lavoro, davvero entusiasmante ed è un cantiere sempre aperto.
Cosa fate dunque durante i vostri meeting?
Di solito iniziamo col raccogliere le idee per il programma del festival, poi pianifichiamo il programma, con un piano sempre più definitivo man mano che il festival si avvicina.
Uno degli aspetti più interessanti di Europa Cantat è l’estrema varietà del repertorio. Il prossimo luglio a Torino ci sarà spazio per il gregoriano, la musica rinascimentale, quella barocca, romantica e contemporanea. Ma anche per il jazz, il folk e il pop. Come possono convivere insieme questi diversi aspetti della musica?
Per me non c'è alcuna differenza tra musica seria e cosiddetta “non seria”. La differenza sta unicamente tra la buona e la cattiva musica. La buona musica c’è in ogni stile e in ogni genere. Pensiamo che sia importante mostrare tutti gli stili, a tutti i livelli, per dare un’idea di quanto sia grande e variegata la musica corale. Quello che rende unica e potente l'Europa da un punto di vista anche musicale è che sono presenti molti contesti culturali diversi, ma questo non è uno svantaggio, anzi, è un vantaggio per tutti ed è questo l'aspetto che mi auguro emerga in questo festival europeo.
Il festival è anche una grossa opportunità per coloro che non sono cantori, che comunque vogliono entrare in contatto con il mondo della musica corale magari per la prima volta. Uno degli scopi del festival Europa Cantat è di coinvolgere queste persone in eventi come open singing e i concerti all'aperto. C'è qualcosa che si sente di augurare a questi “novizi” del canto corale?
Certo… di provarci! Di non essere spaventati dall'idea di cantare e di non farsi impaurire dalla musica corale. So che è difficile cantare in pubblico perché la voce è uno strumento personale e probabilmente ci si spaventa perché proviene da dentro ed è sicuramente bizzarro ascoltarsi per la prima volta. Ma il bello di questo genere di festival è che non si è soli a cantare! Tutti quelli che cantano sotto la doccia al mattino possono anche cantare in un grande coro! Quindi, provateci e sentite il potere e la magia della musica cantata tutti insieme.
Si dice che il coro sia anche una sorta di metafora: se si è in grado di cantare insieme si è in grado anche di vivere insieme. Stando alla sua esperienza di direttore di coro e docente, quanto è importante l'esperienza corale per l'educazione dei giovani?
Credo sia uno dei compiti principali. Ne abbiamo appena discusso in commissione: io per esempio ho diretto un coro maschile composto da un centinaio di persone: nonni e nipoti cantavo insieme, quindi ragazzi di quattordici anni cantavano insieme ai loro nonni di ottanta. E ha funzionato perfettamente. La magia di cantare ed esibirsi insieme ad altre persone in un pezzo musicale costruisce davvero una connessione emozionale, che non funziona solamente tra persone della stessa famiglia come nonni e nipoti, ma anche tra persone provenienti da diversi paesi del mondo.
Qual è quindi il miglior approccio per coinvolgere i giovani nell'esperienza corale?
Penso sia veramente importante dare ai giovani delle responsabilità, non solo nell'ambito musicale ma anche nel comparto organizzativo. Il team del festival Europa Cantat è composto principalmente da giovani, posso dire che i giovani sanno essere molto diretti. Se non sei convinto di quello che fai o non affronti una cosa come la vorresti davvero affrontare, loro se ne accorgono subito e la cosa sicuramente non va a buon fine. Se invece lavori con passione, vivi e ami la musica, allora riuscirai a contagiarli con la tua esperienza e vivranno la più bella esperienza della loro vita.
Grazie a Jan Schumacher, membro della Commissione Musicale del festival…
e se vi è venuta voglia di cantare, beh, vi aspettiamo!
Buon Natale in ritardo da una Torino nevosa!
Ready to ski! :)
Incontriamo la Commissione Giovanile Feniarco!
Radio Festival: ready TO sing!
Buongiorno! Questa è la prima puntata di Radio Festival!
Fino al 27 luglio, data di inizio di Europa Cantat, vi daremo informazioni sul festival, vi avviseremo sulle news e arricchiremo il tutto con qualche curiosità sul mondo corale e sulla città di Torino.
Ma iniziamo subito con un’introduzione di ciò che sarà il festival e di come e quando si svolgerà.
Il festival Europa Cantat è un evento europeo che si tiene ogni tre anni in una città diversa. La XVIII edizione verrà ospitata dalla città di Torino e sarà organizzata da: European Choral Association - Europa Cantat, FENIARCO (Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali), con l’aiuto di ACP (Associazione Cori Piemontesi), in collaborazione con la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino e numerosi altri enti ed istituzioni culturali e musicali.
Durante il festival, che per la prima volta si svolgerà in Italia, si riuniranno circa 4.000 partecipanti, tra cantanti, direttori, compositori ed esperti del settore, provenienti da quasi cinquanta paesi nel mondo. Molti saranno giovani al di sotto dei 30 anni, ma ci sarà spazio per cantori di ogni età.
Il programma del festival si svilupperà lungo tre linee: "On Stage!", "Festa" e "Soul Food", che faranno da cornice alle numerose attività previste, che comprenderanno vari atelier, performance di lavori corali innovativi e un centinaio di concerti che raggrupperanno migliaia di spettatori.
Gli atelier saranno condotti da professionisti del settore e molti di essi saranno interdisciplinari, ovvero uniranno canto, musica, cinema, danza e teatro, nelle loro più varie sfaccettature.
Al festival potranno partecipare tutti: gruppi di cori, coristi singoli e anche cantanti alle prime armi che vogliono entrare a far parte di questo mondo. Ogni partecipante troverà un atelier adatto alle proprie esigenze.
Siete quindi tutti invitati a questo fantastico evento, a Torino dal 27 luglio al 5 agosto, che vi offrirà la possibilità di fare nuove esperienze, conoscere persone provenienti da diversi paesi e culture e prendere parte a una realtà corale innovativa e appassionante.
E tu, sei pronTO a cantare con noi? Ti aspettiamo!