Furono i Principi di Carignano a volere la costruzione del teatro di famiglia, che venne alla luce a cavallo tra il Seicento e il Settecento a cura di Luigi Amedeo, figlio di Emanuele Filiberto. Dapprima fu sede di spettacoli minori e privati riservati alla famiglia; la scelta di utilizzare il legno favoriva l’acustica e i retro palchi erano adibiti a spogliatoi.
Dopo il passaggio alla Società dei Cavalieri nel 1727, il teatro ospitò spettacoli di maggior pregio: prosa, canto e balletti. Benedetto Alfieri, nel 1752, progettò la pianta del nuovo teatro, che fu inaugurato a Pasqua del 1753 con la pièce di Carlo Goldoni Calamita dei cuori, musicata da Baldassarre Galluppi.
Nel 1786 un incendio impose la ricostruzione, progettata da G.B. Feroggio con quattro ordini di palchi. Bernardino Galliari si occupò dei dipinti di soffitto e sipario. Nel 1845 fu Francesco Gonin a decorare soffitto e platea sul tema del Trionfo di Bacco.
Il Carignano è il più antico teatro torinese e si ricorda anche per le recite della compagnia di Carlo Goldoni che fu ospite a Torino per un lungo periodo. Nel 1751 il commediografo veneziano omaggiò il pubblico torinese con la commedia Molière. Poco più tardi, in questo stesso teatro, esordì Vittorio Alfieri, nel 1884 si registra il primo dei tanti trionfi di Eleonora Duse con Cavalleria rusticana di Giovanni Verga. Il 1886 è l’anno del debutto di Arturo Toscanini e due anni più tardi il filosofo Friedrich Nietzsche godrà nell’assistere alla Carmen. Nel corso del Novecento il Teatro ospitò storici debutti, come Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello. Jean Cocteau, Albert Camus e di recente il premio Nobel Harold Pinter, hanno calcato le scene del Teatro Carignano, che dal 1977 è gestito dal Teatro Stabile di Torino.