Grazie alla sua importante stagione lirica, Il Teatro Regio di Torino è un punto di riferimento per il teatro italiano e una vetrina aperta sul panorama europeo ed internazionale.
Le origini del Teatro risalgono all’inizio del XVIII secolo, all’epoca, Vittorio Amedeo II si adoperò per un riassetto urbano di piazza Castello e commissionò all’architetto Filippo Juvarra la progettazione di un nuovo grande teatro. In seguito alla morte di Juvarra, Carlo Emanuele III, incoronato re nel 1730, affidò il progetto all’architetto Benedetto Alfieri. Dopo solo due anni di lavori, il 26 dicembre del 1740, il Regio Teatro di Torino viene inaugurato con l’Arsace di Francesco Feo.
Alla fine del XVIII secolo il teatro chiude per qualche anno e riaprirà le porte con diversi nomi seguendo gli eventi storici dominanti nelle varie epoche: nel 1798 è Teatro Nazionale, nel 1801 Grand Théâtre des Arts e nel 1804 Théâtre Impérial, infine, con la Restaurazione, il teatro rientra in possesso dei Savoia.
Nel 1870 il Regio diviene proprietà del Comune di Torino; in questa sede si esibisce l’Orchestra Civica e i Concerti Popolari ideati da Carlo Pedrotti, il quale apporta forti innovazioni al repertorio introducendo musiche di Wagner e Massenet.
Sul palco del Regio sono saliti Arturo Toscanini, che collabora con l’Orchestra dal 1895 al 1898, Giacomo Puccini, che tiene a battesimo a Torino Manon Lescaut (1893) e La bohéme (1896), e Richard Strauss, che nel 1906 dirige la prima italiana di Salomé.
Nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 1936 il Teatro viene distrutto da un incendio. La ricostruzione verrà affidato all’architetto Carlo Mollino e all’ingegner Marcello Zavelani Rossi. I lavori di ricostruzione si concludono nel 1973, il 10 aprile dello stesso anno il nuovo Teatro Regio torna agli antichi splendori con I vespri siciliani di Giuseppe Verdi, da allora, l’attività del teatro ha incrementato le stagioni liriche con successi sempre più notevoli.