Simbolo della fabbrica moderna e gigantesca presenza nella città, lo stabilimento Fiat Lingotto costituisce la più significativa opera realizzata a Torino tra le due guerre. La costruzione, che rispecchiava i principi tayloristici sull’organizzazione razionale del lavoro, fu affidata a Giacomo Mattè-Trucco, progettista aziendale della Fiat tra 1916 e 1922. Per ovviare allo sviluppo verticale del ciclo produttivo, Mattè-Trucco pensa ad un grande volume parallelepipedo multipiano, con struttura in cemento armato nel cui tetto si trova la spettacolare pista per il collaudo delle vetture: di grande impatto visivo sono le due rampe laterali, costruite all’estremità dell’edificio e che permettono un accesso circolare alla pista. La sede degli uffici è staccata rispetto all’edificio centrale ed è coerente con l’architettura della fabbrica.
Cessata l'originaria funzione produttiva, negli anni '80 Renzo Piano diede vita a un lungo processo di ristrutturazione salvando l'integrità formale dell'immenso contenitore ma frazionandolo in uffici, unità abitative e ricettività alberghiera. La maggior parte dell’edificio è ora adibita a fruizione culturale, grazie alla presenza di un auditorium e di un centro congressuale-espositivo. Nel 1992 il Lingotto ospita per la prima volta il Salone dell'automobile, da lì il centro esposizioni sarà punto di riferimento per importanti appuntamenti come la Fiera Internazionale del Libro, il Salone del gusto, il Salone del vino, Artissima - fiera d'arte moderna e contemporanea, e molte altre manifestazioni di livello nazionale e internazionale.